sabato 20 settembre 2008

Alitalia - Ci pisciano addosso e ci dicono che piove. Io rivoglio i miei 7,5 euro. 30/08/2008

La frase non è mia, ma di Travaglio. Solo che rende l'idea alla perfezione.
Premetto che con Alitalia ci ho lavorato, da esterno. Ho conosciuto la realtà del "back-office"..e quindi non sono giudice imparziale.
Come in tutte le grosse realtà, moltissima gente sta li a non far nulla: ma veramente nulla. Ma, per contrasto, ho conosciuto tante altre brave persone che lavorano molto di più di quanto non sarebbe richiesto, semplicemente perché ritengono doveroso far funzionare bene l'azienda, e, alla fin fine, trattare bene i clienti ultimi.

Ma sono "rara aves", uccelli rari e non risolvono la situazione.

La cosa si dice facile facile: Alitalia è fallita. E' fallita perché non da servizi al passo coi tempi; perché è piena infarcita di nullafacenti e incapaci, che, lavorativamente cresciuti con le spalle coperte, non sanno governare l'azienda; è fallita perché oggetto di clientelismo politico e sindacale.
In tutto il mondo, quando un'azienda fallisce, si chiude. I dirigenti si mandano a fanculo. I dipendenti ricevono il dovuto, e si mandano liberi. I commissari, cercano di limitare i danni.

Questo nei paesi liberi. In Italia, no. La cosa assume i contorni della farsa-tragedia, se l'azienda è grande. Se l'azienda è piccola, può morire senza che nessuno si commuova.

La farsa-tragedia inizia, appunto, con la farsa.

C'era stata un'offerta di Air France, ma l'allora-governo e l'allora-opposizione (oggi i ruoli sono invertiti, anche se i due schieramenti sono gocce d'acqua ed è sempre più difficile accorgersi di questi dettagli minimali) e i sindacati hanno fatto a gara a farla scappare.
E' un pò come se uno (l'Italia) avesse una casa che crolla (Alitalia). Fa un mutuo per ristrutturarla e poi spende i soldi in tutt'altre cose .
Poi arrivano le banche e richiedono indietro i soldi e fanno protesti e pignoramenti.
In questa situazione, arriva un tizio (Air France), non so quanto bene intenzionato, che dice "ti saldo i debiti, ti rimetto a posto la casa, ma tu mi lasci il tutto, senza perdere una lira".
E l'allora-governo ha iniziato a dire "ma io voglio i soldi". E l'allora-opposizione "io, in 3 mesi, trovo una cordata di imprenditori, meglio di quello li!". E i sindacati "tu non ristrutturi bello, ci pensiamo noi".
La domanda logica, a questo punto che si pone il tizio-Air-France è "ma chi me lo fa fare? Andate a quel paese".
Ed esce di scena.

E cosi, inizia la tragedia.
Ma prima si recita il finale della farsa: si fa prestito ponte, piccino piccino, per andare avanti giusto due o tre mesi, due soldi, visto il tradimento di Air France ..."un prestitino pontino" ...300 milioni di euro, 300! alla faccia di qualsiasi norma sulla libera concorrenza!

E quel prestito non lo fa Colaninno di tasca tua. Non lo fa Benetton. Non lo fa Geronzi.
No. Lo fai tu. Tu che mi leggi, cojone! 300 milioni di euro. 40 milioni di contribuenti. Ognuno di noi ha dato 7,5 euro. Anzi, io 15, visto che mia moglie non guadagna. E mi rode.

Ma non contenti di questo furto (perché di furto si tratta) che pensano questi galantuomini che ci governano? Danno il via alla tragedia.
Sempre alla faccia di qualsiasi normativa e regola etica sul libero mercato, - di cui si riempiono continuamente la bocca, senza sapere di cosa si tratti - si inventano di dividere l'azienda fallita in due. La Bad Company e la Good Company. Ma chi stabilisce cosa è giusto e cosa sbagliato? Cosa è "bad" e cosa è "new".
I piloti coi loro scioperi ad oltranza e milioni di danno inferti al sistema italia sono "good"?? ma chi cazzo lo dice?
Se sono così bravi, perché oltre Alitalia, nessuno li vuole? Perché non trovano lavoro altrove?

Ma il bello è che poi la "good" company, che, comunque sia stata determinata, sopravvive grazie ai "nostri" 300-milioni-di-euro-300, la danno in regalo ai soliti noti della finanza italiana.
Ma Geronzi, che benedice il tutto, non ha qualche condanna sul groppone? E Toto, futuro vicepresidente, non sta per chiudere AirOne, dopo una gestione fallimentare?
Invece, Geronzi è a piede libero e Toto porterà in dote alla nuova Alitalia i suoi debiti.
Sarà un'operazione quasi alla pari con quella che Tronchetti Provera è riuscito a fare con Telecom, anche se nel suo caso, il "Tronchetto dell'infelicità" ha sfiorato la magia: è riuscito a prendere un'azienda con un bilancio iper-positivo (anche per il suo passato di ex-monopolista) e l'ha ridotta sul lastrico, dopo averle regalato i debiti della Pirelli(e aver regalato a tutti i cretini che hanno Telecom a casa, visto che pagano i debiti di Tronchetti con il canone).

Insomma, questi geni misconosciuti della finanza mondiale, di cui molti, però, se fossimo in un paese serio, starebbero dietro le sbarre, e sicuramente non starebbero a capo di aziende importanti, prenderanno ciò che si può salvare di Alitalia, e lo (s)venderanno in proprio.
Tra due o tre anni, saremo da capo a dodici. Si saranno riempiti la pancia, ma non avranno portato nulla in casa della NewCo.
Diranno che non ce la fanno ad andare avanti, serve un aiuto. E senz'altro, servirà un salvataggio. E arriverà il solito stato- Pantalone che appianerà i debiti. E loro, otto volte più ricchi di prima, usciranno elegantemente di scena, lasciando a noi di nuovo la patata bollente.

Intanto noi, gli Italiani, gli idioti, ci terremo la bad-company. E i suoi debiti impagabili. Lo stato rinuncerà a riavere indietro il prestito ponte di 300-milioni-di-euro-300. L'europa ci condannerà al pagamento di qualche mega-multa per violazione delle normative comunitarie sugli aiuti di stato. E staremo tutti zitti. E magari crederemo pure che Berlusconi, con l'intelligente partecipazione di Veltroni, abbia salvato Alitalia.

IO INTANTO I MIEI 7,5 EURO LI RIVOGLIO!!!!
E VOGLIO PURE QUELLI CHE HO MESSO PER MIA MOGLIE!!!!

A fanculo Alitalia, Benetton, Marcegaglia, Geronzi, Colaninno, Fantozzi, Berlusconi e Veltroni.
Mi scuso se ho scordato qualcuno.

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