domenica 1 febbraio 2009

Piazza Farnese, mercoledi 29 Gennaio 2009

Io c'ero.

Dopo circa 30 anni, sono riusciti a spingermi a scendere in piazza. Non che mi illuda che serva a molto, ma da la misura di come io pensi che sia grave la situazione.

La manifestazione è stata molto bella, sono state dette molte cose toccanti e illuminanti.
Ma voglio prima dire i nei.
Eravamo pochi, molto pochi. Non so contare le folle, ma certo eravamo più vicini ai mille che ai cinquemila. Vero che era un giorno lavorativo, vero era che non c'è stata pubblicità, ma sempre pochi eravamo.
E certi espedienti di claque, tipo adunarsi al centro per sembrare di più, mi facevano tristezza. Eravamo pochi.

Poi l'intervento di IdV. La partecipazione di un partito di rilevanza nazionale ha inesorabilmente fagocitato tutta la manifestazione. La manifestazione non è stata più indetta dalla Associazione Nazionale Familiari Vittime delle Mafia, ma da Tonino di Pietro, da Italia dei Valori.
E in effetti, a vedere la piazza, con tutte le bandiere e gli striscioni di IdV (gli altri contavano ben poco), l'impressione era proprio questa.

E i (dis)informatori di regime su questo hanno banchettato.
Nella vulgata ufficiale la manifestazione è stata organizzata dall'ex magistrato del pool di mani pulite, con l'unico dichiarato scopo di insultare il Presidente della Repubblica.

Inutile cercare scuse. L'ho sentito anche io. La frase che "certi silenzi sanno di mafioso", forse non vuol dire che Napolitano lo sia, ma certo lascia intendere che sia molto contiguo.

Una frase pesante. Personalmente non la approvo, anche se neppure approvo Napolitano: per me è un pessimo presidente. Per me lui si rende conto di cosa sta accadendo, eppure non trova il coraggio di tutelare la costituzione e gli italiani. Un ghiro forse, un vile al più...ma non un mafioso.

Ma la cosa triste è che di tutta la manifestazione, solo questo è rimasto: "Di Pietro insulta il capo dello Stato".
Solo quello era importante. Non le denunce all'inattività della polizia, alla mancata tutela dei testimoni; non alla mafiosità, quella si reale se sono vere le accuse!, del procuratore di Messina, Cassata; non le accuse di indegnità al vice presidente del CSM Mancino (http://it.youtube.com/watch?v=p79RSMLnZGk).

Cosa è più importante? un insulto al capo dello stato, o lo scippo delle indagini a de Magistris?
Cosa è più grave dire che Napolitano dorme, o denunciare che il CSM, di cui il dormiglione è presidente, rimuove senza motivazione Apicella & co, che si permettavano di indagare?
Non una parola sulla stampa Nazionale di quello che si è detto su Vulpio (peraltro presente), su Zaccheo, su Genghi, e sulle altre infinite persone che, a causa di Catanzaro, sono condannate alla morte civile.

Io mi chiedo cosa sia più importante.
Quando parli con le persone di questo ti dicono "Ma Di Pietro è un delinquente: ha 8 appartamenti; e il figlio è indagato perché è peggio del padre", con buona pace del buon senso.
Il fratello di Borsellino, o Sonia Alfano dicono cose gravi sulle istituzioni, e tutto si riduce alla colpa di Di Pietro di avere 8 appartamenti (non so se ne ha 8...ma è una colpa???)
E la cosa divertente che quelli che vogliono corrotti, corruttori, puttane e ladri in Parlamento, si scandalizzano se il figlio (non lui! il figlio!) è indagato (senza entrare nel merito dell'indagine, poi...)

Mah! che ci rimane?

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